domenica 15 gennaio 2017

Step 24. Il colore selvaggio

Questo è uno degli step più difficili da affrontare.
Affiancare il nostro colore alla divisa militare e spiegare il collegamento tra natura e mimetismo sarebbe come rubare il lavoro al mio compagno kaki.
Ho provato a scavare più in profondità nella nostra storia e nel nostro animo "selvaggio".
Come detto in altri post, abbiamo una grandissima presenza del nostro colore nella natura, nella terra, nelle pietre. Con quale colore disegniamo, fin da piccoli, la terra? Naturalmente il pennarello che scegliamo immediatamente è il marrone, ma non dimentichiamoci delle sue sfumature e varianti di cui essa è ricca al variare della luce.


"Il marrone si connette alla terra dispensatrice di frutti, al grembo portatore di vita, caldo, accogliente e confortevole"
(link)

Ecco, siamo arrivati al punto centrale del discorso. 
Proviamo a soffermarci su questo punto: come è diventato per noi il colore "portatore della vita", "accogliente"?
Ho provato a dare una mia spiegazione, sicuramente discutibile.
Pensiamoci, da quando la terra è diventata così importante per noi? Certamente da quando i nostri antenati hanno cambiato radicalmente i loro stili di vita, con il passaggio da cacciatori ad agricoltori. 
Da qua in poi, la terra e i suoi frutti ci hanno donato vita e prosperità, diventando la cosa più essenziale nella nostra storia. 
Abbiamo imparato a conoscerla, a sfruttare tutte le sue potenzialità e ad affidarci completamente a lei, così come ci siamo lasciati guidare dal colore per riconoscere la sua fertilità (link). 
Numerosissime sono le raffigurazioni della terra, ma ne ho scelta una fra tutte. 
In questa miniatura, risalente al 1000 circa, si vede il momento dell'aratura e il colore della terra si avvicina molto al nostro.



Calendario (l'aratura), 1000 circa, miniatura, Cotton ms. Tiberius B. V., f. 3r., LondraBritish Library

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