domenica 15 gennaio 2017

Step 25. Chi trova un amico trova un tesoro




NOI NON VEDIAMO LE COSE COME SONO,

NOI VEDIAMO LE COSE COME SIAMO

( TALMUD )




CATRAME SCURO.. che colore! Subito mi è tristemente balenata l’immagine di un parcheggio in estate e la sensazione puzzolente ed appiccicosa dell’asfalto sotto i piedi, un’ immagine per nulla attraente.
Invece, passo dopo passo, ho spaziato con lo sguardo, elaborando i vari punti del blog ed ho scoperto molte particolarità, sfumature e curiosità cui non avrei mai pensato. Ho iniziato a vedere “le cose come sono”, ampliando i miei orizzonti. Siete curiosi?
Incredibilmente mi aspettava un interessante viaggio nello spazio e nel tempo!
La mia prima sorpresa è arrivata già al primo step1, quando, ricercandone la definizione, ho capito di non aver proprio in mente il colore giusto: catrame scuro, una sfumatura di.. GIALLO (Un po’ di caldo finalmente!).
Step2, seconda sorpresa: il medesimo colore che noi definiamo “catrame scuro” viene denominato dagli anglosassoni “DARK TAN“. Tan in inglese significa abbronzatura; qui si apre un nuovo mondo che mi aiuterà ad affrontare altri successivi steps, anche perché, se mettiamo in valigia tan e torniamo a casa in Italia, mi viene alla mente il tannino.

Ah questi antenati latini!
Dopo aver identificato il protagonista nei suoi vari codici e cataloghi (step3
) e cercato di attirare l'attenzione sulla sua presenza nella nostra vita (step19), sono ripartito per ritrovare vecchi amici nella mitologia (step4).
Quando ho dato uno sguardo ai tempi più recenti ho scoperto che questo colore, insieme al nero, veniva tristemente associato alle divise di un corpo di soldati britannici, i Black and Tans appunto, ricordati, in un film (step7) per la loro crudeltà contro i civili nella guerra di indipendenza irlandese.
Proprio rimanendo in questo Paese mi sono imbattuto in una canzone di rivolta (step5) e anche alcune inerenti curiosità che ho inserito in altri steps. Ne sono esempio la birra black and tan (assolutamente da non offrire ad un irlandese (step12) ) o un nuovo modello di scarpe della Nike così denominato (step9).
La storia d’Irlanda mi stava totalmente assorbendo..dovevo riprendere la giusta distanza dello sguardo pe ritornare al colore e ritrovarlo in molte scene del mio amato Signore degli Anelli (step7), nei caldi colori dell'autunno (divenuta parola principale dell'abbecedario (step9) ) nelle varie pietanze tipiche della stagione (step12) e nelle musiche che più caratterizzano questa parte dell'anno (step5). L'ho trovato ancora nei detti popolari (step8) e nella storia dei loghi (step10).
Il mio viaggio nello spazio e nel tempo mi ha poi portato dai maestri calafati (step6), dai conciatori (step14) e dalle loro tecniche (step17), dagli stilisti e dalle loro creazioni (step20) e dagli artisti del design (step16) e mi sono ritrovato addirittura in Giordania, a Petra (step22). Viaggiando nel tempo e tornando bimbo, ho rivisto con occhi diversi il falso d'autore della mia vicina pittrice (step18) e letto con maggior interesse alcuni sonetti di Shakespeare (step11). Ho conosciuto altri eroi fantastici dei fumetti (step13) ed eroi reali che hanno lottato per avere una vita "fantastica" (step21).
Nella ricerca mi sono imbattuto in un colore molto simile, considerato il più brutto al mondo, che ha però un utilizzo molto importante (step15). Nel leone della savana (step23) ho riassunto le caratteristiche predominanti del mio colore utilizzando aggettivi e le parole chiave utilizzate nelle ricerche.
Sono partito pensando ad un colore freddo, buio e appiccicoso. Strada facendo mi sono ritrovato avvolto in una calda pelliccia (step24) con molti argomenti da approfondire.
Grazie..

Step 24. Il colore selvaggio

Questo è uno degli step più difficili da affrontare.
Affiancare il nostro colore alla divisa militare e spiegare il collegamento tra natura e mimetismo sarebbe come rubare il lavoro al mio compagno kaki.
Ho provato a scavare più in profondità nella nostra storia e nel nostro animo "selvaggio".
Come detto in altri post, abbiamo una grandissima presenza del nostro colore nella natura, nella terra, nelle pietre. Con quale colore disegniamo, fin da piccoli, la terra? Naturalmente il pennarello che scegliamo immediatamente è il marrone, ma non dimentichiamoci delle sue sfumature e varianti di cui essa è ricca al variare della luce.


"Il marrone si connette alla terra dispensatrice di frutti, al grembo portatore di vita, caldo, accogliente e confortevole"
(link)

Ecco, siamo arrivati al punto centrale del discorso. 
Proviamo a soffermarci su questo punto: come è diventato per noi il colore "portatore della vita", "accogliente"?
Ho provato a dare una mia spiegazione, sicuramente discutibile.
Pensiamoci, da quando la terra è diventata così importante per noi? Certamente da quando i nostri antenati hanno cambiato radicalmente i loro stili di vita, con il passaggio da cacciatori ad agricoltori. 
Da qua in poi, la terra e i suoi frutti ci hanno donato vita e prosperità, diventando la cosa più essenziale nella nostra storia. 
Abbiamo imparato a conoscerla, a sfruttare tutte le sue potenzialità e ad affidarci completamente a lei, così come ci siamo lasciati guidare dal colore per riconoscere la sua fertilità (link). 
Numerosissime sono le raffigurazioni della terra, ma ne ho scelta una fra tutte. 
In questa miniatura, risalente al 1000 circa, si vede il momento dell'aratura e il colore della terra si avvicina molto al nostro.



Calendario (l'aratura), 1000 circa, miniatura, Cotton ms. Tiberius B. V., f. 3r., LondraBritish Library

sabato 14 gennaio 2017

Step 23. La nuvola


immagine creata con tagul

Ma la cosa che sicuramente più mi identifica è lei, la terra (step24).

link immagine

giovedì 5 gennaio 2017

Step 22. Architettura del Catrame Scuro


PETRA

In Giordania troviamo un sito archeologico patrimonio dell'UNESCO nel 2005. 
Nell'antichità capitale dei Nabatei, nel ottavo secolo fu abbandonata. Fu ritrovata nel 1812 dall'esploratore svizzero Johann L. Burckhardt.
Nel 2007 viene dichiara una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Queste rocce di arenaria hanno sfumature che variano dal giallo ocra, al rosso fuoco, al bianco, dovute alla diversa concentrazione di ossidi. 
Nel complesso, la facciata ha un colore simile all'oro fuso e quindi anche non distante dal catrame scuro. 


Petra, Giordania. Sito Unesco dal 2005. 



È possibile trovare la presenza del catrame anche in alcuni trattati di architettura. Ne citiamo due in cui si cita prendendolo in considerazione come sostanza e non come colore.
Iniziamo dal primo, questa pagina è presa da "La scienza della Architettura applicata alle costruzioni, alla distribuzione e alla decorazione degli edifici" di Giovanni Pellizzone, Volume 2 del 1856.


Una seconda presenza è stata riscontrata nel "Architettura di Vetruvio" di Vituvius Pollio e tradotta da Quirico Viviani del 1830.




Post 21. Un personaggio Dark Tan

Coco Chanel, stilista francese. 
Nella sua traduzione inglese,  come abbiamo già ripetuto, Tan significa anche abbronzatura.
Fino ai primi decenni del 1900 la pelle bianca era vista come sinonimo di bellezza e nobiltà. Solo chi lavorava era costretto a stare ore e ore sotto il sole, con il risultato di avere la pelle scura. Fin dai romani, le donne più abbienti avevano l'abitudine di proteggersi con ombrellini. Si può notare come, nelle raffigurazioni, la donna ha sempre fattezze angeliche, con pelle bianchissima. La particolarità che ha più legato la bellezza delle donne è il color bianco della pelle fino a quando, nell'estate del 1923 un volto noto della moda dell'epoca, Coco Chanel, ha messo fine all'epoca della pelle candida.
Tornata a Parigi dopo una vacanza in Costa Azzurra, Coco si fece notare da tutti per la sua carnagione abbronzata (proprio il nostro colore!).

A questo link possiamo leggere della vita, non facile, di Coco. Nata in un ospizio di poveri dopo che la mamma è morta e il padre l'ha abbandonata insieme alle sorelle, cresce in un orfanotrofio. Lavora come commessa imparando a cucire. Con il passare degli anni diventa la principale figura del fashion-design, una delle principali stiliste dell'epoca.



venerdì 2 dicembre 2016

Step 19. Anatomia

No, non vi fermate all'apparenza del
nome!
Sono molto più interessante di quanto ci si possa aspettare.
continuate! continuate!
Ho due diverse derivazioni.
In inglese mi associano al tannino, sostanza usata per conciare le pelli.
In italiano sicuramente vi ricordo una sostanza che sempre di più viene odiata, nera, appiccicosa che sta coprendo sempre di più il vostro amato pianeta. Il catrame. Bene, ma anche qua vi state sbagliando! Oltre ad essere dannosa ha molti utilizzi importanti, di cui esempio è sicuramente l'impermeabilizzazione delle navi.
Ma torniamo a me!
Solitamente appena qualcuno sente nominare il mio nome si domanda "Ma che razza di colore è?"
link immagine
Siete sicuri di non trovarmi mai mentre siete per strada? Nei negozi, per esempio?
Avete presente quelle bellissime giacche che si utilizzano in questi anni? Gli eskimi?
Eh si, sono io! Utilizzano me o qualche mio parente per tingerli e dargli un aspetto più elegante.
Vedete che in fondo mi conoscete?
Volete un altro esempio?
Che ne dite della storia? Oh, il mio argomento preferito! Io e il mio cugino kaki siamo dei protagonisti indiscussi nella storia delle divise militari!
Quanto state scoprendo sul mio conto?
Volete continuare a scoprire qualcosa su di me?
Continuate a leggere questo blog in cui compaio solo io, diventerò famoso!



Step 20. I colori della moda

LA MODA NEGLI ANNI '20

Come si vede in questo link, negli anni '20, "gli anni ruggenti", andavano di moda le Oxford stringate bicolori. Le "tan and white" (in figura) erano i colori delle calzature più casual, mentre per le serate o gli affari più importanti gli uomini preferivano la accoppiata nero e bianco.






SILK BOMBER JACKET

Silik bomber jacket. 




La "silik bomber jacket" è una giacca prodotta dalla Balmain Paris di cui Olivier Rousteing è il direttore creativo.
Ha una zip a doppia apertura sul davanti e due tasche. Come riporta il sito ufficiale della Balmain la giacca è fatta di seta.
Il prezzo è particolarmente appetibile, siamo solo a 1310 Euro!








HUGO BOSS

Nell'anno 1933 Hugo Boss collabora col partito Nazista in Germania, diventando fornitore ufficiale delle divise delle SS (per qualcosa in più link). Il colore principale era il nero, ma come vediamo dalla foto in alcuni capi ci si avvicina al catrame scuro. 


Divise SS firmate Hugo Boss. 


Curiosità:
Nella metà degli anni '90 in Giappone alcune giovani donne si distinguevano dal canone di bellezza giapponese per una abbronzatura (dark tan) e trucco esasperati. Questo trend alternativo viene chiamato Ganguro.